Abili artigiani del legno iniziarono ad usare gli alberi costieri di querce e lecci per costruire semplici passerelle, per cercare di arpionare il pesce dall’ alto. Nasce così l’epopea dei Traboccanti con al centro le figure dei Verì di “Scirocco”, impavidi costruttori, seppero portare presto la struttura del Trabocco alla perfezione studiando le basse maree, le lune, il mare e la sua vita. D’Annunzio cita i Trabocchi nel trionfo della morte parlando del
Trabocco a punta di “Turchinije” (1889) e in altre poesie. Nel corso degli anni, dalla costa del Turchino di San Vito Chietino, la generazione dei Verì si è spostata sulla costa di
Rocca San Giovanni, più a sud, dove oggi gestiscono tre Trabocchi.